(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 27 set - 'La scelta che noi proponiamo non e' nuova - ha spiegato l'associazione - la proponemmo in passato ed e' abbastanza simile a quella adottata di recente in Inghilterra, dove la proprieta' della rete e' rimasta in capo a una holding costituita da BT ed e' in qualche modo la soluzione seguita in Olanda con l'acquisizione di Reggerfiber da parte di KPN, l'incumbent olandese'
Questa nostra ipotesi ha in piu' il merito di salvaguardare e considerare il patrimonio umano e di competenze professionali che possiede TIM Telecom Italia, una ricchezza da non dissipare, e che potrebbe rapidamente riportare le telecomunicazioni italiane nelle posizioni alte delle classifiche europee
Una ulteriore osservazione riguarda l'azionista di controllo Vivendi che in questa ipotesi di nuovo scenario industriale/finanziario, potrebbe solo ricavare benefici di diversa natura e tra l'altro limitando o recuperando completamente le perdite attuali. Analogamente il potenziale beneficio si allargherebbe a tutti i fondi di investimento che detengono quote (circa il 57% e' capitale straniero), a tutti i dipendenti azionisti che hanno in carico con i due piani azionari un valore intorno a 0,8 euro. Il nostro Paese ri-vedrebbe nella sua interezza un nuovo, coerente progetto industriale
'Per concludere - sostiene la lettera - ci sembra opportuno segnalare che la soluzione da noi proposta, potrebbe evitare possibili aggregazioni di fondi stranieri (ad es. quelli americani) che possono convocare una assemblea straordinaria per rivedere l'attuale composizione del CdA, con assegnazione proporzionali ai voti ricevuti'.
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